Alice Agnelli gestisce insieme al marito Alessandro Madami il blog e i seguitissimi profili social A Gipsy in the Kitchen.4 domande a… Alice Agnelli
Alice Agnelli gestisce insieme al marito Alessandro Madami il blog e i seguitissimi profili social A Gipsy in the Kitchen. In questa intervista ci racconta il suo approccio alla sostenibilità, al mangiare sano e i suoi progetti futuri.
1) Spiegaci brevemente che cos’è per te la sostenibilità (ambientale, economica e/o anche sociale) e come cerchi di applicarla nella vita di tutti i giorni.
Per me la sostenibilità è un modo per prendermi cura di chi amo: quando proteggo l’ambiente proteggo anche le persone a cui tengo, facendo scelte consapevoli che vadano a salvaguardare la natura stessa che ci accoglie. Essere ecosostenibile nelle mie scelte di vita è un modo per voler bene alle persone che amo. C’è un episodio per me molto importante, quando durante il nostro viaggio in Australia incontrammo un aborigeno che ci disse “look after”, ci spiegò la necessità di prenderci cura di tutto ciò che c’è intorno a noi. Cerco di farlo nella vita di tutti i giorni in molti modi: ad esempio a casa abbiamo la compostiera, che ci ha permesso di ridurre i rifiuti organici di circa l’80% e di dare una seconda vita a questi scarti utilizzandoli come concime per le nostre piante. Inoltre, raccogliamo l’acqua piovana e facciamo la raccolta differenziata.
1) Lo spreco alimentare è una delle grandi problematiche del nostro tempo: 1/3 del cibo al mondo viene sprecato, mentre 870 milioni di persone soffrono la fame. E’ un problema globale, ma tutti noi nel nostro piccolo possiamo cercare di fare qualcosa: gran parte dello spreco avviene infatti a livello domestico. Ci sono delle azioni “no waste” che compi nella tua cucina e che i nostri lettori potrebbero a loro volta praticare e trovare di ispirazione?
Lo spreco alimentare è un problema molto importante da affrontare e le azioni che si possono portare avanti nel quotidiano sono molte. In particolare, mi piace molto riutilizzare gli scarti della verdura e farli ricrescere. È una tecnica che funziona: dallo scarto del sedano ora ho una meravigliosa pianta che ha arricchito il nostro orto. In linea di massima sono molto attenta a ciò che compro e che cucino, cerchiamo di prediligere e scegliere sempre prodotti a base naturale.
2) Nel tuo ultimo libro “The slow life diaries” e in generale attraverso gli articoli del tuo blog, illustri e applichi la filosofia Hygge. Ci spieghi in cosa consiste e come aiuta a vivere meglio l’ambiente e chi ti circonda?
È una filosofia che ho abbracciato anni e anni fa, per cercare di rallentare in questo mondo che corre, e che ci ha permesso di renderci conto di quei dettagli che, presi dalla furia e dallo stress del quotidiano, non ci facevano davvero apprezzare la vita. Abbiamo scelto l’intimismo al posto dello stress, fermarci per capire davvero quali sono i piccoli piaceri quotidiani: siamo invasi dalla bellezza e non goderne sarebbe davvero un peccato mortale.
3) Si è molto parlato di ripresa sostenibile dopo l’emergenza Coronavirus. Tu che hai sempre promosso uno stile di vita (e di business) che va in questa direzione, cosa ti auguri per i prossimi mesi? Quali sono i tuoi progetti futuri?
Avevo grandissime aspettative per questo post emergenza, pensavo ne saremmo usciti con una nuova empatia e serenità, ma per il momento non mi pare sia così. Sono in attesa, quello che sto vedendo al momento non mi piace.
Per quanto mi riguarda, mi concentrerò sullo shop online, lo renderò ancora di più una vetrina dedicata all’artigianato locale, con piccoli produttori in prima linea. Stiamo anche richiedendo i permessi per vendere le marmellate che produciamo noi, con sapori e gusti particolari.
Stay tuned!
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